Cresciuto a contatto con l'ambiente teatrale, rivelò fin da
bambino doti poetiche, prima che musicali.
Contemporaneamente agli studi musicali, piuttosto saltuari, frequentò l'università
di Dresda, e il teatro di Eschilo e Sofocle esercitò grande fascino su di
lui, che presto cominciò a scrivere tragedie.
Divenne in seguito direttore d'orchestra, prima a Magdeburgo (dove sposò
l'attrice Mina Planer, donna di modesta levatura intellettuale), poi a
Königsberg, a Riga, e dopo uno sfortunato soggiorno a Parigi, fu
Kapellmeister a Dresda per nove anni.
Ma la sua ascesa come compositore fu lenta, contrastata dalla povertà e da
molte ostilità, complicata da altre esperienze letterarie, critiche e
politiche.
La sua partecipazione ai moti rivoluzionari del '49 gli costò l'esilio in
Svizzera, ospite a Zurigo di Matilde Wesendonk.
Qui sviluppò in alcuni volumi le idee teoriche di quello che sarà il suo
verbo teatrale: Arte e Rivoluzione, Arte e Clima, Opera d'arte dell'avvenire,
Opera e Dramma.
Nei suoi scritti Wagner appare polemista vivace contro coloro che irridevano
alla sua arte e, quantunque appaia sicuro della sua poetica e delle proprie
affermazioni, si sente in quelle pagine il tormento di una natura aspramente
provata, il pessimismo di conoscenze filosofiche (Schopenhauer). 
Dotato di una vasta e originale cultura filosofica, artistica e letteraria,
Wagner tende a portare nell'opera d'arte la sua lotta, le sue aspirazioni, il
suo Io. Tralasciando i lavori giovanili, mai rappresentati (Le fate, Divieto
d'amore), le prime opere non mostrano ancora completamente la sua originale
maniera (Rienzi, Vascello fantasma, Tannhäuser, Lohengrin), ma sono già piene
di promesse. I suoi capolavori della maturità sono: Tristano e Isotta, il
grande poema dell'amore che supera la coscienza dell'umano limite; I Maestri
Cantori di Norimberga, il lavoro forse più autobiografico, se si considera il
sogno di Sachs come quello di Wagner stesso; la tetralogia L'Anello del
Nibelungo, in un prologo e tre giornate (Oro del Reno, Walkiria, Sigfrido,
Crepuscolo degli Dei), apoteosi della mitologia tedesca, interpretata e
ricostruita con spirito nuovo e originale; Parsifal, il dramma mistico della
redenzione cristiana, ultimo messaggio del Maestro.
La riforma musicale di Wagner consiste nell'idea del Wort-Ton-Drama, ossia in
un'opera unitaria che sia assieme parola, musica e realizzazione scenica a
opera di un unico artefice; e, infatti, Wagner compose egli stesso i poemi
per la propria musica, e sono drammi di notevole valore letterario, dove il
canto perde il suo valore tradizionale di autonomo virtuosismo, disdegna la
tradizione latina del bel canto, per farsi declamato-drammatico, e la
declamazione è fortemente disciplinata dalla strumentazione e dalla
composizione sinfonica, diventando l'elemento sinfonico parte essenziale
dell'opera.
In luogo di una musica composta nella forma chiusa, si ha la musica delle
forme mosse, sempre rinnovantesi in liricità, musica dalle molte voci, ma
dove l'elemento melodico si scopre chiaramente, in cui la transizione circola
sempre, preparata da un graduale e consapevole trapasso, musica in cui gli
strumenti cantano con voce nuova e anche tutta l'orchestra, indicibilmente struggente
e cromatica, è nuova.
Nel dramma, con atto unico, in cui è soppressa la distinzione fra i pezzi
dell'opera a numeri, il procedimento del leit-motif acquista particolare
rilievo.
Wagner ricercò la materia prima del dramma, con predilezione romantica, nelle
antiche saghe del popolo tedesco, e la sua musica e la sua scenografia
vollero essere per gli dei e per gli eroi, contrapponendosi al gusto borghese
del secondo Ottocento; ciò rese anche più originale la sua opera, ma fece sì
che fosse più aspra e contrastata la sua ascesa.
La sua affermazione fu favorita da Liszt, di cui Wagner sposò in seconde
nozze la figlia Cosima, e dalla generosità di Luigi II di Baviera, che lo
chiamò a Monaco dove gli costruì uno speciale teatro, studiato appositamente
per il dramma wagneriano: questo teatro venne inaugurato nel 1876 a Bayreuth, con
l'intera Tetralogia. Da quel momento il trionfo dell'arte di Wagner risuonò
universalmente.
Il Maestro che da qualche anno prediligeva svernare in Italia, colto da
apoplessia si spense a Venezia nel palazzo Vendremin-Calorgi.
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