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Tedesco (Eutin, 1786 - Londra, 1826) |
Di nobile famiglia, figlio di Franz,
seguì il padre e la sua compagnia teatrale da una città all'altra. Ebbe come
maestri Haydn e l'abate Vogler, diventando virtuoso di pianoforte e celebre
direttore d'orchestra. Tenne concerti nelle principali città tedesche come
Stoccarda, Mannheim, Darmstadt, Francoforte, Monaco, Lipsia e Weimar. Fu
direttore del Teatro di Praga e di Dresda. La sua vita nomade e sovraccarica
di lavoro minò la sua salute e lo portò alla morte prima dei quarant'anni.
Nella sua produzione assume particolare importanza quella pianistica (2
Concerti, Sonate, Invito alla danza). Significative sono anche le musiche
vocali, le Cantate, le musiche di scena e i lieder. Ma il suo nome è legato
al teatro, specie per le opere Freischütz (1821), Euryanthe (1823), e Oberon
(1826) nelle quali l'appello per una National-Oper, lanciato dai poeti della
nuova scuola, è accolto da Weber, che dopo Gluck e Mozart, realizzò meglio di
tutti l'opera tedesca, meritandosi l'appellativo di padre dell'opera
nazionale tedesca, da lui, infatti, avrà inizio una catena di compositori
teatrali tipicamente tedeschi, estremamente legati fra loro che va oltre
Strauss. L'ideale romantico trova in Weber un importante alleato: le figure
reali, echeggianti ancora l'Illuminismo, vengono sostituite da soggetti e
personaggi che si muovono nel demoniaco e nel leggendario. La forma storica
fa presentire e prepara quella del dramma wagneriano, specie per l'incanto
della natura, il caldo romanticismo e il timbro dell'orchestra. Weber fu valente
nell'invenzione melodica, nell'unità di colorito con nuove particolarità di
timbri nelle regioni profonde, negli effetti dinamici, nella verità del
discorso drammatico, nell'azione e controazione, nell'organicità dell'atto. MIDI |
Quintetto di clarinetti in si bemolle, Op.34 |
1.Allegro |
Concerto di clarinetti No.2 in mi bemolle, Op.74 |
1.Allegro |