Vincent
Van Gogh
Figlio di un pastore protestante, mentre ancora vive a Zundert, Vincent esegue i suoi primi disegni. Inizia invece le scuole a Zevenbergen. Impara il Francese, l'Inglese, il Tedesco e per la prima volta inizia a dipingere. Terminati gli studi, va a lavorare come impiegato nella succursale della casa d'arte parigina Goupil e Cie, successivamente nelle sedi dell'Aja (dove compie frequenti visite ai musei locali), di Londra e di Parigi. Nel maggio del 1875 viene definitivamente trasferito a Parigi. Il trasferimento nella città francese, dove già risiede il fratello Theo, segna l'inizio del periodo appunto francese, interrotto solo da un breve viaggio ad Anversa alla fine dello stesso anno. Molto del suo tempo lo spende assieme al fratello e i due, da quel momento, iniziano una corrispondenza che durerà tutta la vita e che rappresenta ancora oggi il mezzo migliore per studiare le opinioni, i sentimenti e lo stato d'animo di Vincent. Durante il soggiorno parigino l'artista scopre la pittura impressionista e approfondisce l'interesse per l'arte e le stampe giapponesi. Conosce molti pittori tra cui Toulouse Lautrec e Paul Gauguin che apprezza particolarmente. La loro sarà una relazione assi turbolenta, con esiti anche drammatici, come testimonia il famoso episodio del taglio dell'orecchio (si suppone infatti che Vincent abbia assalito Gauguin con un rasoio. Fallito l'attacco, in preda ad una crisi di nervi, si
taglia il lobo dell'orecchio sinistro). Il 1880 è un punto di svolta nella vita di Vincent. Abbandona
i suoi propositi religiosi e si dedica esclusivamente a dipingere poveri
minatori e tessitori. Theo inizia ad appoggiarlo finanziariamente, una
situazione che si protrarrà fino alla fine della vita di Vincent. Più tardi
nel corso dell'anno, intraprende studi formali di anatomia e prospettiva
all'Accademia di Bruxelles. Mentre continua i suoi studi e dipinge in compagnia di
alcune nuove conoscenze, il suo stato di salute va nuovamente deteriorandosi,
tanto da dover essere ricoverato in ospedale per gonorrea. Una volta dimesso,
inzia alcune sperimentazioni pittoriche e, dopo più di un anno trascorso
insieme, pone termine alla sua relazione con Sien. Più tardi nel corso
dell'anno, Vincent si trasferisce a Nuenen dai suoi genitori, mette in piedi
un piccolo studio per lavorare e continua a fare affidamento sul sostegno di
Theo. Intanto, sopravviene il 1888, un anno fondamentale nella vita di Van Gogh. Lascia Parigi in febbraio e si trasferisce ad Arles, nel Sud. All'inizio, il cattivo tempo invernale gli impedisce di lavorare, ma una volta arrivata la primavera inizia a dipingere i paesaggi in fiore della Provenza. Si trasferisce infine nella "Casa Gialla", una dimora che ha preso in affitto dove spera di stabilire una comunità di artisti. E' il momento in cui riesce a dipingere alcune delle sue opere migliori ma anche il momento delle sue già accennate violente tensioni con Gauguin. Durante la prima parte dell'anno, lo stato di salute mentale di Vincent oscilla paurosamente. A volte è completamente calmo e lucido; altre volte, soffre di allucinazioni e fissazioni. Continua sporadicamente a lavorare nella sua "Casa Gialla", ma la frequenza crescente degli attacchi lo induce, con l'aiuto di Theo, a farsi ricoverare presso l'ospedale psichiatrico di Saint Paul-de-Mausole a Saint-Rémy-de-Provence. Per ironia della sorte, mentre lo stato mentale di salute di Vincent continua a peggiorare nel corso dell'anno, la sua opera inizia infine a ricevere riconoscimenti presso la comunità artistica. I suoi dipinti "Notte stellata sul Rodano" e "Iris" sono in mostra al Salon des Indépendants in settembre, e in novembre viene invitato ad esibire sei dei suoi lavori da Octave Maus (1856-1919), segretario del gruppo di artisti Belgi "Les XX". Dopo una serie incredibile di alti e bassi, sia fisici
che emotivi e mentali, e dopo aver prodotto con incredibile energia una serie
sconvolgente di capolavori, muore nelle prime ore del 29 luglio 1890,
sparandosi in un campo nei pressi di Auverse. Il funerale ha luogo il giorno
dopo, e la sua bara è ricoperta di dozzine di girasoli, i fiori che amava
così tanto. |
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